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Sardara

Le Antiche Terme di Sardara, 50 Km da Cagliari e 40 da Oristano, si trovano in località “Santa Maria Acquas”, a due Km dal centro abitato di Sardara. Non lontane dalle coste occidentali della Sardegna, sono facilmente raggiungibili, sia da nord che da sud, grazie alla superstrada “Carlo Felice” che le collega agevolmente a tutti i capoluoghi di Provincia Sardi ed ai principali porti ed aeroporti dell’Isola.

La presenza di un tempio a pozzo risalente al IX-VIII secolo a.C. denominato “funtana de is dolus”, ribattezzato in epoca cristiana pozzo di Santa Anastasia, attesta l’esistenza d’insediamenti umani nel territorio di Sardara già nel periodo nuragico ed è segno dell’antichissima utilizzazione dell’acqua termale, ancorché per scopi votivi.

I primi riferimenti storici si trovano solo molto più tardi, intorno al III secolo a.C., quando i Romani s’insediarono nella zona e provvidero alla costruzione di uno stabilimento termale del quale restano significative, anche se scarne vestigia.
Le Terme, che erano conosciute con il nome di “Acquae Neapolitanae”, menzionate da Tolomeo nel II secolo d.C e nell’Iterarium Antonimi, all’inizio del III secolo d.C., prendevano questa denominazione dalla vicina colonia fenicio-punica di Neapolis.

Con la diffusione della Fede Cristiana, il tempio pagano delle antiche terme fu dedicato a Santa Maria Aquas, donde l’attuale denominazione della località. Il borgo medioevale sorto intorno alle Terme è infatti citato nella pace stipulata nel 1388 fra la giudicessa Eleonora d’Arborea e il re d’Aragona Giovanni I come “villa Santa Maria de Is Acquas”. L’abitato di Sardara si sviluppò ulteriormente, forse per la presenza del vicino Castello di Monreale, e fece parte della curatoria di Bonorzuli.

Nel 1470 Leonardo Alagon, marchese di Oristano, entrò in possesso dell’importante centro strategico sconfiggendo gli Aragonesi ad Uras; l’occupazione fu di breve durata in quanto l’Alagon, nel 1478 fu battuto nella battaglia di Macomer; da quel momento il Castello con il vicino borgo, passò definitivamente agli Aragonesi. Sardara venne allora compresa nella baronia di Monreale e quindi incorporata nella Contea di Quirra, feudo dei Carroz. Insieme a Siddi, Villanovaforru, Barumini e alla Giara, fa parte di una delle zone di maggiore interesse archelogico del sud Sardegna, costituendo un circuito di attrazione di importanza internazionale.